
Vi piacciono le donne bionde e con le forme da urlo? Ottimo! Questo è il calendario 2010 che fa per voi: guardate le prime immagini di questo almanacco davvero particolare...


Oggi ci occupiamo di uno dei cortometraggi selezionati per il concorso Sotto5, in questo caso è la donna ed il suo tran tran quotidiano il tema del corto Mano di Fata, girato e sceneggiato a quattro mani dai registi Andrea Palladino e Fabio Scalzotto.
Bisogna dire che la scelta di focalizzare l’obiettivo sul particolare, senza inquadrare mai completamente volti, ne figure intere, è in questo caso vincente, come vincente è la scelta della musica, è vero che dopo qualche secondo di visione il tono della narrazione assume ritmi piuttosto ansiogeni, ma proprio per questo ben trasmette l’intento del messaggio scelto.
Tutto la sequenza dei gesti quotidiani di una donna in carriera divisa tra lavoro e famiglia, sono amabilmente compressi in una serie di input che ben riassumono una giornata tipo, espressa in una divertente escalation di frenesiam che si smorza in un esilarante e liberatorio finale, e dimostra ancora una volta come l’esiguità di mezzi e tempi aguzzino ingegno e creatività.

Ma a differenza dell'eroe Marvel, io non muto quando m'incazzo. E nemmeno mi escono artigli di adamantio dalle nocche delle mani (anche se adorerei follemente come super potere).
No, niente di tutto questo.
Io muto quando studio.
Ebbene sì. Un'inesorabile ma imprescindibile mutazione fisica.
Innanzitutto mi crescono i capelli. Non ci crederete, ma la mia evoluzione parte dalla sfera tricologica. Non c'è niente da fare, quando studio mi vengono i capelli lunghi. E la mia naturale chioma fresca e sbarazzina si trasforma in un terrificante toupè degno di Telespalla Bob. E poi non c'è shampoo che tenga: me li posso lavare anche 7 volte al giorno causandomi lesioni cutanee, ma mi rimangono unti e sebacei. Non ce n'è.
La seconda mutazione fisica, che si manifesta intorno al 3° giorno di studio, riguarda la mia epidermide. Non divento verde (ahimè), bensi la mia pelle solitamente di pesca (auhauhauh) si riempie di carinissime bollicine del diametro di un millimetro. Che il buttero sia con me.
L'evoluzione continua questa volta sul piano dell'annullamento di ogni dignità personale. Eh già. In realtà io la dignità e l'autostima l'ho rottamata anni e anni or sono, eppure il degrado psicofisico causa studio è di simpatica rilevanza. Innanzitutto divento pigiama dipendente. Nel senso che diventa realmente una mia seconda pelle. Mi alzo dal letto e nemmeno me lo tolgo: semplicemente lo copro con una felpa e un paio di pantaloni di tuta. E se per caso mi tocca uscire per qualche spiacevole inconveniente, non mi cambio affatto. Il primo giorno questa pelle artificiale può causare irritazione e stato d'ansia, ma dal secondo giorno in poi si rivela per quello che è: uno strato di flanella di morbida e ovattata tranquillità. La cura per il corpo lascia ovviamente il tempo che trova: quando studio dimentico di essere un ragazzo del XXI secolo, ma faccio come se vivessi in una fattoria della normandia medievale: assenza di condizioni igieniche, si mangia quello che si trova (carrube, carote e acqua del rubinetto a colazione), e si risponde a monosillabi alla gente dimenticando la grammatica italiana nonchè la buona educazione.
Il quarto mutamento si verifica lungo le mie dita affusolate da pianista cecoslovacco: improvvisamente diventano salsiccie roventi di carne viva, con piaghe e unghie martoriate (beh divorate lo sono sempre vita natural durante..), e sangue rappreso lungo i punti cruciali. I miei denti diventano aguzzi (un altro mutamento!) e mi traforo le membra anche con i molari. Sado o maso?
La quinta trasformazione è di recente acquisizione: nei primi miei anni di onorata carriera scolastica, lo studio era caratterizzato da una sana alimentazione e da bottiglie d'acqua sempre presenti sulla scrivania onde idratarmi e farmi sentire leggero e pieno di energia. E capitava anche che dopo una settimana/10 giorni di studio, mi ritrovassi anche dimagrito di 2/3 chili. Da un anno a questa parte, invece, le energie le prendo solo in un unico, incontrovertibile modo: mangiando la qualunque. Tutto ciò che sia commestibile (ma anche no..) e a portata di mano (perchè alzarsi dalla sedia comporta un inutile spreco di grassi saturi) diventa cibo. E via con la lievitazione del peso corporeo.
Ma il momento culminante in cui l'evoluzione di Filo arriva al suo apogeo è in sede di esame. Fosse mai capitata una volta in cui arrivassi davanti al docente fresco e rilassato e con un'aria intelligente e sofisticata. No. Io davanti al docente sono inguardabile. Capelli ingovernabili (ve l'ho detto che mi si allungano!!), occhiaie profonde da eroinomane (con annessi occhi impallati e rigorosamente di differenti dimensioni, chissà perchè), un pallore che non è bianco, ma verde (evviva in effetti divento anche io verde!), bocca impastata con fuoriuscita di sputacchi causa effetto cementite, alito pestilenziale causa mancata colazione causa fretta cronica e ritardo, e possibilmente solo in quel momento mi accorgo di aver messo la polo macchiata del vomito del mio cuginetto o di aver abbottonato la camicia con i bottoni tutti spaiati. E ovvio ho dimenticato il libretto universitario a casa.
Sam Raimi..cosa aspetti a scritturarmi!!
Il mio nome è Filo alias Sfigoboy! Da grandi poteri derivano grandi sfighe!
Per farvi comprendere come queste mutazioni hanno proprio caratteristiche misteriose e di provenienza ignota, devo concludere il blog-dramma. Tornato a casa dopo l'esame, mi sdraio sul letto..mi addormento..e quando mi risveglio, un paio d'ore dopo, sono tornato il Filo di sempre. Anche i capelli mi si sono accorciati!! Giurissimo!!
Ora voglio la tutina da X-Men. La voglio, la bramo, la desidero. Con la maschera (ma senza mantello, The Incredibles docet).
Sento già che sto mutando..
PRIME

Il cinema è forse l'unica industria che ancora oggi spinge prodotti non massificati, che non mirano al grosso(lano) successo, ma piuttosto al discreto apprezzamento da parte di piccole nicchie di persone. Purtroppo però questo prodotto "medio" è sempre meno presente nelle nostre sale, e la produzione mondiale si divide sempre più tra piccole opere indipendenti e i grandi blockbuster di americana fattura. Questo comporta una radicalizzazione del cinema (e dello spettatore) che a sua volta promuove un'impermeabilità di codici espressivi nonchè di idee, causando un grave impoverimento generale.
PRIME è perfettamente inserito nella tradizione dei "film della domenica pomeriggio": è leggero, moderatamente divertente, lieto, grazioso.
Sono film che non promettono nulla che non possano mantenere: una sorta di onestà intellettuale e culturale che mi fa ancora di più apprezzare questo genere di pellicole.
Uma Thurman è luminosa e bellissima, ottimamente fotografata, finalmente un ruolo leggero e delizioso dopo le crudeli fatiche tarantiniane. Meryl Streep ancora una volta un gradino sopra tutti: le maggiori risate arrivano proprio da lei.
Il film diverte in moderate dosi, ed è in un certo senso pervaso da un sottile velo di morte e tristezza: non è scoppiettante nè esilarante, manca sicuramente di un certo ritmo, pur non avendo tempi morti, e il montaggio ad incastri lascia il tempo che trova. Finale un pò appiccicato velocemente.
Insomma, nulla di minimamente travolgente, ma lieto e leggero, godibile e rassicurante nella sua prevedibilità.
VOTO: C

Harvey Shine (Dustin Hoffman) sta passando un periodo decisamente nero della sua vita, la sfortuna si sta accanendo su di lui, ma sembra che uno spiraglio di luce possa aprirsi visto che sua figlia sta per sposarsi a Londra e che lui è in partenza per partecipare al matrimonio.
Il suo capo però gli pone una bella spada di Damocle sulla testa, come se già il povero Harvey non ne avesse abbastanza, per conservare il suo lavoro, l’uomo dovrà assistere al matrimonio e ripartire immediatamente per New York per occuparsi di un importante cliente, se Harvey non rispetterà i tempi rischierà il licenziamento.
Harvey parte alla volta di Londra, è troppo felice e orgoglioso per la figlia per pensare troppo alle beghe lavorative, così una volta giunto a Londra, la raggiunge e qui il mondo gli crolla addosso, Harvey scopre che sarà il nuovo marito dell’ex-moglie, il patrigno della ragazza, ad accompaganare sua figlia all’altare. Deluso e amreggiato lo ritroviamo all’aeroporto pronto a tornare a New York, ma visto che piove sempre sul bagnato Harvey perde il volo.
Ricevuta la telefonata del suo capo che gli annuncia di averlo appena licenziato, Harvey decide di arrendersi e affogare i suoi problemi in qualche drink al bar dell’aeroporto, qui incontra un affascinante quarantenne, la bella Kate Walker (EmmaThompson), che gli prospetterà una nuova e più intrigante visione della vita…
Veramente deliziosa quaste commedia a tinte romance che ci vuol raccontare come la vita a volte riservi delle sorprese inaspettatamente positive anche nei periodi più bui della vita, a patto di avere la ferma intenzione di coglierle o come nel caso dell’Harvey di Dustin Hoffamn di avere un Virgilio in gonnella che ci incammini verso un nuovo inizio mostrandocene le tappe.
Il giovane regista indipendente Joel Hopkins utilizza la fascinosa Londra e l’altrettanto affascinante Emma Thompson per fornirci una bella iniezione di buonumore e ottimismo, e lo fa con un impeccabile stile british a cui neanche Dustin Hoffamn semnbra essere immune e che rende tutta l’operazione molto gradevole e mai sopra le righe.
Oggi è già domani è un’ottimo esempio di come coniugare la recitazione da Actor’s Studio tutta americana al cinema indipendente inglese e allo humour tipico delle commedie made in England, in un riuscito mix di melanconico ottimismo.




di grazia. Mi aveva già fatto impazzire per il ruolo cardine della sua carriera in American Psycho, ma in questa pellicola è di tale potenza e convinzione che mi chiedo se non faccia davvero il prestigiatore a tempo perso. Pregnante, severo, composto, esplosivo ed implosivo, Bale è di rara efficacia, e prego davvero qualsiasi divinità di Hollywood per farlo rimanere per sempre una "quasi star", e di tenerlo fuori dai meccanismi occulti del consumismo spettacolare. Controparte, e rivale sullo schermo di Bale, Hugh Jackman, oltre a degli addominali da incorniciare, mostra quello che effettivamente è: ovvero uno degli attori più affidabili e professionali sul mercato. Se Bale ha il guizzo, ha i picchi e l'instabilità dell'attore geniale, Jackman ha invece la perfetta commistione di talento, generosità e professionalità. Ottima la chimica tra loro due, e notevole la dinamica che si crea tra i personaggi e le rispettive personalità, la capacità di giocarsi le simpatie del pubblico, di passarsi il favore dello spettatore e continuamente di stupire e coinvolgere e rendere attiva l'audience. Comprimari perfetti: Michael Caine è come sempre favoloso, e sono arrivato alla conclusione che la recentissima antipatia che circonda Scarlett Johansson è solo semplice e mera invidia: questa ragazza non è solamente di una bellezza fuori dal comune, ma non sbaglia un colpo, ha una duttilità e una precisione nell'interpretazione che lascia stupefatti e riesce a beccare costantemente i progetti più cool e interessanti del momento. Chapeu.
Senza Christopher Nolan, dunque, il film sarebbe nulla. Ma almeno un 30% del merito va all'apparatp tecnico: un lavoro terrificante. La fotografia del già citato Wally Pfister (nomination all'Oscar per Batman Begins) è stupefacente, e in maniera maniacale riflette l'ossessivo amore del regista per il dettaglio, la cura del particolare, dell'effetto, della composizione dell'immagine. Modernissima nella struttura dell'immagine, la palette coloristica utilizzata è di un'ampiezza e di un nitore che non ha uguale in quest'anno cinematografico. Formidabile. Un altro applauso va alle scenografie e a tutto il production design: la Londra ottocentesca è seconda solo alla Parigi di Profumo, e ogni fotogramma trasuda una precisione e una cura ammirevole. 


Occhi da gatta e sguardo magnetico? Basta una matita per occhi usata nel modo giusto e si può realizzare tutto quello che si vuole, cambiando e modellando a proprio piacere la forma degli occhi.
Tra i cosmetici per il trucco degli occhi, la matita è tra gli strumenti più utili e versatili e permette di valorizzare al massimo lo sguardo. Volete allungare l’occhio, rimpicciolirlo, allargarlo, oppure modificarne l’espressività? Vi basta dare un’occhiata a questa lezione di makeup e fare un poco di pratica per diventare delle vere esperte.
Come allungare gli occhi con la matita per il trucco

Allungare la forma dell’occhio con la matita per occhi è molto semplice: bisogna infatti realizzare una linea che vada oltre l’angolo esterno dell’occhio, creando una leggera punta verso l’alto. Iniziate dalla parte superiore, delineando l’attaccatura delle ciglia con una serie di piccoli trattini vicini fino all’angolo dell’occhio: il tratto iniziale sarà sottile e leggero, quasi invisibile, e via via che vi avvicinate alla fine dell’occhio dovrete renderlo più spesso e corposo.
Poi passate alle ciglia inferiori: partite dall’interno verso l’esterno e disegnate una serie di tratti fino all’angolo esterno dell’occhio con la stessa tecnica che avete appena utilizzato. In seguito disegnate un piccolo triangolo verso l’alto, creando una punta verso la tempia che va ad allungare l’occhio. Ecco fatto: avrete ottenuto uno sguardo da gatta, proprio come l’attrice Angelina Jolie (gli occhi nell’immagine sono i suoi).
Come rimpicciolire gli occhi con la matita per il trucco

Se avete gli occhi grandi, tondi o un po’ sporgenti come Anne Hathaway e desiderate rimediare a questo piccolo difetto, sarete felici di sapere che con la matita per gli occhi è davvero facile nascondere le imperfezioni di questo tipo. Scegliete una matita morbida e nera, e disegnate un tratto continuo e ben accentuato nella rima inferiore dell’occhio.
Il nero è perfetto perché crea un effetto ottico di allungamento e rimpicciolisce gli occhi. Tracciate una linea leggera sulla palpebra superiore, e scegliete un ombretto scuro (marrone scuro, grigio antracite, viola) per completare l’effetto. Anche in questo caso potete creare un piccolo svolazzo alla fine, giusto per dare un tocco di sensualità.
Come ingrandire gli occhi con la matita per il trucco

Dopo aver visto come allungare e come rimpicciolire gli occhi, ecco qualche consiglio per ingrandire gli occhi piccoli. Il modo migliore per ottenere questo effetto è scegliere una matita per occhi dal colore chiaro come il bianco, il rosa chiaro o l’azzurro.
Usate una matita chiara all’interno della rima inferiore degli occhi, insistendo soprattutto sull’angolo interno, e poi prendete una matita di un colore più scuro per tracciare una linea spessa vicino all’attaccatura delle ciglia superiori. Terminate la linea con un piccolo svolazzo e aggiungete del mascara solo sulle ciglia superiori: gli occhi saranno più grandi e intensi.
Oppure potete fare come Jessica Alba, che preferisce una matita rosa chiaro da tracciare leggermente all’attaccattura delle ciglia inferiori e superiori, completando il makeup con ciglia finte e voluminose.
Penso che tutti voi sappiate della scoppiettante sequenza di parti degli ultimi giorni: Geri Halliwell e la piccola Bluebell Madonna, poi sabato è stata la volta di Gwen Stefani che ha dato vita al piccolo Kingston James McGregor Rossdale, mentre domenica mattina in Namibia è nata Shiloh Nouvel Jolie-Pitt, prima figlia biologica di Angie Jolie e Brad Pitt. Direi quindi che Suri Cruise deve cominciare prepararsi al grande scontro finale: chi riuscirà a dominare il mondo? Suri vs. Shiloh Nouvel: FIGHT!
Next step: baby Gyllengaard!
Ma veniamo alla notizia del giorno (dopo i Jakalie ovviamente). Letizia Moratti è sindaco di Milano. Ora, circa sei mesi fa avevo messo la candidatura a sindaco di questa donna nella sezione Cose Molto Cattive del blog, pensando si trattasse di una sorta di simpatico e minaccioso scherzo. Ma oggi mi rendo conto che avrei dovuto insistere sull'antipropaganda. Com'è possibile tutto ciò? Una donna che ha distrutto la scuola italiana, che ha le mani in pasta ovunque, che da i soldi agli istituti privati tagliando i fondi di quelli pubblici..ma non è vergognoso? E adesso è sindaco di Milano. Tra 5 anni avremo anche noi le favelas, già lo so. Anzi no, che stupido: ci sono già.
Oggi e domani sono gli ultimi giorni per aggiudicarvi l'ETERNAL SUNSHINE CONTEST di Giugno. Clicca qui se vuoi partecipare anche tu!


Sia in Italia che negli States Harry Potter e il principe mezzosangue crolla, per il semplice fatto che la maggior parte dei fan della saga del maghetto sono già andati al cinema appena è uscito il film.
In Italia il calo del 66% degli incassi di Harry Potter 6 ha comportato per i nostri cinema un calo del 59% degli incassi rispetto a settimana scorsa e del 26% rispetto ad un anno fa. Effettivamente a guardare la classifica dei box office nostrani è alquanto desolante: alle spalle di Harry Potter, primo con 1,58 milioni di euro (14 totali), ci sono tre pellicole sopra i centomila euro, Transformers – La vendetta del caduto, secondo con 131mila euro (7,6 milioni totali), Una notte da leoni, terzo con 130mila euro (2,95 milioni totali) e La rivolta delle ex, quarto con 120mila euro (1,3 milioni totali), e due film sopra i cinquanta mila euro, Outlander L’ultimo vichingo, quinto con 62mila euro (0,9 milioni totali) e Coraline e la porta magica, sesto con 58mila euro (3,1 milioni totali). Niente da fare per Baby Mama, ottavo con 31mila euro incassati.
In America, il calo del 62% rispetto al weekend scorso e “soli” 30 milioni incassati (221,8 totali), fa scivolare Harry Potter 6 alle spalle di G-Force: Superspie in missione, che vanno in testa con 32,1 milione di dollari. Al terzo e al quarto posto troviamo altri due film usciti nel weekend, La dura verità (The Ugly Truth) con 27 milioni di dollari e l’horror Orphan con 12,7 milioni di dollari. Scivolano rispettivamente in quinta, sesta, settima e ottava posizione L’era glaciale 3: L’alba dei dinosauri, con 8,2 milioni (171,2 totali), Transformers 2 con 8 milioni (379 totali), Una notte da leoni con 6,4 milioni (247 totali) e Ricatto d’amore con 6,4 milioni (140 totali). Chiudono la Top Ten americana Nemico Pubblico con 4,1 milioni (88 totali) e Bruno con 2,7 milioni (56,5 totali).
Diamo un veloce sguardo alle prime cinque posizioni italiane e americane:
Italia 24 – 26 luglio 2009
| 1 | Harry Potter e il principe mezzosangue | 1.584.287 € |
| 2 | Transformers – La vendetta del caduto | 131.846 € |
| 3 | Una notte da leoni | 130.479 € |
| 4 | La rivolta delle ex | 120.706 € |
| 5 | Outlander – L’ultimo vichingo | 62.455 € |
USA 24- 26 luglio 2009
| 1 | G-Force: Superspie in missione | 32.152.000 $ |
| 2 | Harry Potter e il principe mezzosangue | 30.000.000 $ |
| 3 | La dura verità | 27.000.000 $ |
| 4 | Orphan | 12.770.000 $ |
| 5 | L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri | 8.200.000 $ |
