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Sunday, September 27, 2009

Spartani



300
La capacità che hanno gli americani di creare un "caso cinematografico" mi stupisce ogni volta. E anche con 300 si riconfermano i campione del marketing. Perchè per quanto ben diretto, ben recitato e tecnicamente sorprendente, il film di Zack Snyder non ha davvero nulla di dirompente o sensazionale. E' semplicemente un buon film, peraltro che difficilmente sopravviverà alla prova del tempo, secondo me.
Il film è tratto dalla graphic novel di Frank Miller, e infatti la mano dell'autore di Sin City si sente fortissima. E proprio con Sin City possiamo fare il paragone più sensato, in quanto lo stile fumettistico ed estetico è il medesimo. Stessi difetti, stessi pregi. Spesso si pensa che un film tratto da fumetti sia esonerato dall'avere una buona sceneggiatura: grave errore. Spider-man 2 ad esempio ha il proprio punto di forza in uno script praticamente perfetto. 300 invece è completamente manchevole sotto questo punto di vista: la sceneggiatura è del tutto inesistente, e per quanto si possa obiettare che siano le immagini a dover raccontare una storia, è altrettano vero che le parole e i dialoghi devono sorreggere l'aspetto visivo. E questo film è scritto male. O meglio, è vuoto di contenuti. In molti hanno voluto leggere una metafora dell'America di oggi, o ancora un pamphlet politico, o una riflessione sul dovere e il coraggio e l'istinto..ma io non ho percepito nulla di questo. Il film è bello ma vapido, esteticamente ineccepibile, ma vuoto. Un altro punto interessante è, di fatti, la resa estetica del film. Per quanto sia indiscutibilmente una gioia per gli occhi, puro eye-candy, a volte la pellicola sembra concentrarsi troppo su una ricerca sfinente del bello ad ogni costo: il risultato è alterno. Alcune sequenze sono effettivamente splendide, emozionali, di forte impatto (tutto l'epilogo, la sequenza dell'oracolo, la partenza dei 300), ma altre sono talmente sovraccariche di dettagli e fasci di luce innaturali e pose melodrammatiche che risultano così barocche da essere vuote, spente, gelide. La fotografia è splendida, pittorica, anzi fumettistica, ma appunto troppo ricercata, troppo spinta nella sua dimensione estetizzante e patinata. Per carità, il senso stesso di questa operazione risiede proprio nel suo stile, quindi non è un demerito, quanto piuttosto un gusto personale: prendere o lasciare insomma.
Tra i punti di forza del film ci sono sicuramente le scelte del cast. Gerard Butler (Il fantasma dell'Opera) è grandioso nel ruolo di Leonida. Un generale così lo seguiresti anche dall'altra parte del mondo. Carismatico, imponente, umano, decisamente spartano. Perfetto. Lena Heady (I fratelli Grimm), la regina Gorgo, è fiera, bellissima, perfetta consorte di un condottiero così. Gli altri 300 sono un carnaio di addominali guizzanti. E direi che basta e avanza. La chimica tra re e regina è palpabile, i due attori giocano bene la loro parte, e insieme fanno scintille: non è un caso che i momenti migliori del film siano proprio quelli che li vedono in coppia. Anzi, gallina come sono io, avrei preferito un maggior approfondimento della loro relazione, ma so che non è questo il cuore del film. Le sequenze d'azione sono buone, non sensazionali, anche perchè mescolano Matrix a Il Gladiatore e non è cosa gradita per me. Molta violenza, ma edulcorata, per cui il sangue non è rosso, ma piuttosto color della terra.
Per concludere, 300 rimane un buon film, carico di difetti, meno sperimentale di quanto si possa pensare, meno groundbreaking di quanto ci vogliano far credere. Nonostante questo, è una pellicola godibile, carica di molte sequenze memorabili, di una musica evocativa (che mescola heavy metal a cori ad ottoni trionfanti) e di un concetto estetico che può conquistare davvero. Gerard Butler è straordinario e bellissimo. Rimane il dubbio che sia un esperimento fine a se stesso, un esercizio di stile, ma in ogni caso è una pellicola da vedere, forse la più importante di questo inizio stagione.
 
B- 


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